La macchina è composta principalmente dalle seguenti parti:una piattaforma di base rettangolare con 4 forature passanti ai vertici per permetterne il fissaggio a terra.Quatto gambe che partendo dalla piattaforma si alzano con andamento curvo fino a 2/3 dell'altezza dove c'è un ripiano d'acciaio che sorregge il corpo della parte stampante.Nella parte centrale interna alle gambe su un traliccio in ferro è montato il motore elettrico,sul cui albero è calettata una ruota liscia da cui ,attraverso trasmissioni a cinghia, parte il movimento che attraverso una serie di ruote ed altre cinghie raggiunge un albero sulla cui parte inferiore è montata la matrice di stampa.Due colonne rettangolari in legno ed ottone ,aperte sul davanti ,servono ,a monte, ad alimentare i biglietti vergini da stampare che,alla base, scorrono su una slitta orizzontale su cui avanzano ed , a valle ,a raccogliere i biglietti già passati sotto la matrice.Un serbatoio d'inchiostro alimenta un tampone che tocca la matrice prima che questa scenda in basso per stampare il biglietto.
Il motore elettrico ha le seguenti caratteristiche: Ordine n° 1404270 ; tipo AN 5/4 ; HP 0,5 ;volts 160 ; amperes 2,2 ; giri 1,2/s
Questa macchina ha la funzione di stampare, su un cartoncino tipo Edmonson già predisposto con i dati dell'Azienda , la caratterizzazione di tutti i tipi di biglietti ferroviari in uso nell'Azienda (giornaliero, settimanale, mensile, ecc con l'indicazione della stazione di partenza e di arrivo, la classe e l'importo.)
L'addetto di stamperia compie le seguenti operazioni:compone la matrice del tipo di biglietto che deve essere stampato montandola sul portamatrice; carica la colonna in legno a monte della matrice con i biglietti vergini da caratterizzare ; verifica il livello del serbatoio d'inchiostro cambiando vaschetta se la stampa deve essere effettuata con colore diverso.Avvia la macchina provvedendo manualmente che la colonna dei biglietti stampati sia svuotata e alimentando quella dei biglietti da stampare.Le altre operazioni sono automatiche e sincronizzate meccanicamente in maniera che sotto la matrice inchiostrata dal tampone si presenti un biglietto intero che avanza lasciando il posto ad un nuovo biglietto.Una leva di partenza ed una di blocco avviano e fermano il movimento.
Questo tipo di macchina ,con altre similari, ha stampato fino ai primi anni 90 del 900 ed a partire dalla seconda metà dell'800 i tradizionali biglietti ferroviari a cartoncino denominati Edmonson , utilizzati non solo in Italia dalle Ferrovie Nord Milano fin dalla sua nascita ( 1879 ) ma anche dalle Fs e da altre ferrovie in concessione.Era sempre stato un elemento caratterizzante del trasporto ferroviario, tant'è che alla sua scomparsa è iniziato un fenomeno di raccolta dei biglietti prodotti con questa macchina con richieste provenienti anche dall'Estero.L'avvento di nuove tecnologie utilizzate nelle macchine stampanti , che permettevano di personalizzare il biglietto direttamente ed immediatamente presso le stazioni emittenti , ha fatto superare il principale handicap costituito dalla nostra macchina.Quello cioè di dover prestampare un quantitativo elevatissimo di biglietti di cui dotare ogni stazione per la molteplicità delle variabili ( ordinari,a.r. , ridotti , settimanale, mensile, 1 e 2, destinazione ….). Cio' richiedeva di avere una stamperia ad hoc ,come nel caso delle Ferrovie Nord,ma anche notevoli oneri di deposito, registrazione e contabilità.Si aggiunga anche l'istituzione della prevendita dei biglietti da annullare ( obliterare ) soltanto all'atto dell'utilizzo in apposite macchinette che mal si confacevano con la dimensione e lo spessore del biglietto a cartoncino.
La macchina esposta è stata utilizzata dal 1942 fino al1990.Si ha notizia che il prototipo era stato realizzato nel 1853.Durante l'ultimo periodo bellico era stata opportunamente modificata per produrre bossoli per proiettili.
Notizie dall'Archivio storico di Ferrovie Nord parlano di rapporti a partire dal 1909 con Goebel Georg di Darmstadt per l'acquisto di macchine per stampa biglietti,attraverso la Niebeling Max di Milano rappresentante in Italia.Particolari della macchina erano forniti dalla AEG (Allgemeine Elektricitats-Gesellshaft di Berlino) , tra cui motorini elettrici in corrente continua,che era incaricata della manutenzione delle macchine stampatrici.Il motorino della macchina in Museo è invece della Ercole Marelli, montato evidentemente in anni successivi.