Trattasi di una scatola metallica a forma di parallelepipedo, con coperchio , serigrafata con disegni vari su tutti i lati ad eccezione della base d'appoggio.Il motivo principale disegnato sul coperchio è rappresentato da tre cacciatori a cavallo.
Scatola contenitore per biscotti. I biscotti era sistemati a gruppi in appositi contenitori di carta cosiddetta oleata, coperti da un unico foglio superiore della medesima carta delle dimensioni del coperchio.
Le scatole di biscotti di cui è stata redatta la scheda ,in maggior parte metalliche, rappresentano solo una parte di quelle presenti nel nostro Museo ( n° 85 su circa 380).Sono state scelte per rappresentare le varie epoche di produzione a partire dalla fine dell'800 fino alle soglie del 2000.
Le stesse , doppioni ,fanno parte della collezione più completa e quantitativamente molto più rilevante appartenente all'Associazione Mario Lazzaroni ,che ha sede a Saronno ,P.zza San Francesco 1, che parte da esemplari rarissimi di scatole in legno degli anni 50 dell'800 fino ai nostri giorni.
L'Europa di fine 800 e della prima metà del 900 era ricchissima di questo tipo di confezioni e le più grandi Case produttrici di biscotti e di dolciumi in genere facevano a gara per presentare sempre più elegantemente i loro prodotti nelle numerosissime Esposizioni Universali molto in uso in quei tempi , uniche occasioni per farsi conoscere oltre che ad un pubblico più vasto ma soprattutto alla catena di rivenditori. I migliori disegnatori dell'epoca venivano ingaggiati per decorare le scatole.
La scatola, in metallo e finemente serigrafata, era indubbiamente un lusso molto costoso e destinato ad una particolare clientela, ma anche assolutamente indispensabile per conservare il prodotto.
E' notorio che il biscotto assorbe facilmente l'umidità,facendo decadere in fretta la bontà della qualità, ma nello stesso tempo deve mantenerne un poco perché lo stesso non si secchi in fretta.
Da ciò la necessità di idoneo contenitore in metallo coadiuvato da carte avvolgenti speciali, ma di diverso tipo ,oleose per i biscotti e la pasticceria secca in genere mentre per gli amaretti c'erano le caratteristiche veline,perché dovevano mantenere la croccanza tipica degli amaretti secchi Lazzaroni ,che rammentiamo ne erano stati gli inventori.
Allora non era stata ancora scoperta la plastica ,che consente di ben conservare il prodotto e che cominciò ad essere utilizzata nella seconda metà del 900, permettendo almeno di poter rinunciare alla scatola metallica.
Ai primi del 900 erano pertanto numerosissimi i produttori di scatole metalliche ,nelle forme e con i disegni scelti dal committente.Alcune Aziende si limitavano a consegnare le scatole in lamiera grezza ,lasciando al committente il compito di completare la superficie esterna con la raffigurazione del prodotto.Normalmente queste erano più grandi e contenevano prodotti di consumo corrente ,acquistati anche al minuto, e la scatola restava al negozio venditore per conservare meglio la merce.Di questo tipo di scatole era fornitore della Lazzaroni la vicina Ebi Butti,presente in Museo anche con altre produzioni più tecnologiche.
Le scatole con serigrafie di disegni originali o di riproduzioni di opere d'arte contenevano dolciumi più pregiati ( pasticcini,wafer, amaretti..) e venivano commissionate a Ditte specializzate ,tra cui una nutrita schiera era concentrata a Genova Sampierdarena ,forse per la vicinanza della materia prima prodotta dalle vicine Acciaierie.Citiamo tra quelle rintracciate:Società Ligure Lavorazione Latta-Sampierdarena ; L'Americana- Sampierdarena ; S.A. De Andreis Orsanova-Sampierdarena; Officine dell'Istituto Arti Grafiche di Bergamo.