Registratore per caricatori Compact cassette

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Apparecchio portatile di forma parallelepipeda con bordi arrotondati, in metallo con maniglia in plastica.
All'interno dell'apparecchio sono inseriti i dispositivi elettrici (tra cui 11 transistor e 4 diodi) e meccanici (tra cui il motorino a stabilizzazione elettronica) di funzionamento, sulla parete superiore si trovano tutti i dispositivi d'uso.
La parte sinistra è occupata dal vano per inserire il caricatore a nastro magnetico (musicassetta) con i comandi d'uso ovvero cinque tasti per fermare il nastro (stop), riavvolgimento veloce (60″ per riavvolgere tutta la cassetta), avviare la riproduzione, avanzamento veloce, avviare la registrazione. Premendo il tasto stop con l'apparecchio non in funzione, si apre lo sportello del vano porta cassetta e si rendono visibili i due fusi dove si inserisce la cassetta stessa e che permettono l'avanzamento del nastro magnetico e la testina dove scorre il nastro. E' inserita una cassetta da registrare della durata di 30 min (15 per lato). E' presente anche la custodia in plastica della cassetta con foglietto per scrivere il contenuto registrato.
Nella parte destra si trova l'altoparlante protetto da una lamina metallica forata e i comandi di regolazione: volume di registrazione, volume di riproduzione, toni, con relativo indicatore visivo.
Lateralmente si trovano una presa a cinque poli per il collegamento di un microfono o di un radioricevitore, una presa a due poli per il collegamento di un altoparlante esterno, una boccola per il collegamento ad un alimentatore o all'auto ed una presa per la connessione di un cavo di rete. Può funzionare con cinque batterie da 1,5V.
Sotto all'apparecchio si ha un trimmer per la regolazione della tensione di alimentazione e un vano porta fusibile.
Caratteristiche tecniche:
potenza d'uscita 1,5W
risposta di frequenza da 50Hz a 10KHz ± 3dB

Utilizzato per registrazione di suoni su nastro magnetico e riproduzione di suoni memorizzati su nastro magnetico. Questo registratore funzionava con caricatori Compact Cassette ovvero con involucri in plastica contenenti il nastro magnetico avvolto su due rotelle che si inserivano negli appositi fusi del registratore. Il lato forato della cassetta permette il contatto tra nastro magnetico e testina.

Inserire le batterie o collegare all'alimentazione. Posizionare la cassetta nell'apposito vano. Collegare eventuale altoparlante o amplificatore esterno. Utilizzare i tasti per registrare, riprodurre, riavvolgere o far avanzare la pellicola. Variare il volume di registrazione o di ascolto con l'apposito potenziometro e il tono in ascolto con il relativo potenziometro.
Registrazione:
i suoni, raccolti da un microfono, modulano una corrente elettrica che fa variare il flusso di un'elettrocalamita, detta testina di registrazione. Un nastro magnetico passa a contatto della testina e si magnetizza grazie a questo flusso. Il nastro conserva la sua magnetizzazione.
Riproduzione:
per la riproduzione del suono, il nastro magnetizzato viene fatto passare nella testina di riproduzione (un altro elettromagnete). Essendo magnetizzato, modula una corrente che, opportunamente amplificata, viene inviata ad un altoparlante.

 

La registrazione e riproduzione del suono ha inizio nel 1877 con il fonografo di Edison che utilizzava cilindri incisi come supporti. Nel 1889 invece venne brevettata da Bell e Tainter e successivamente rivisitata da parte di Berliner, la registrazione per incisione su dischi in gommalacca. Dopo un po' di sperimentazione, Berliner lanciò commercialmente l'apparecchio e i primi dischi, incisi su un solo lato, nel 1892.
Nel 1898 venne invece brevettato il primo sistema di registrazione del suono su una sottile lamina d'acciaio: il telegrafono di Valdemar Poulsen permetteva di trasformare le pulsazioni binarie generate da una bobina magnetizzata da impulsi telegrafici.
Solo nel 1947 si arrivò all'invenzione, da parte di Arrigo Castelli, del magnetofono. Castelli ideò prima la registrazione su filo d'acciaio e successivamente quella su nastro magnetico. Fondò anche la “Magnetofoni Castelli” per la loro produzione. Anche la “Geloso” produceva magnetofoni su licenza Castelli. Il nastro magnetico era avvolto su bobine difficili da caricare e facilmente soggette a danneggiamento.
A metà degli anni sessanta iniziò la produzione delle audiocassette (musicassette, Compact cassette), destinate a sottrarre parte del mercato ai registratori a nastro magnetico (oltre che ai dischi in vinile), per la loro semplicità d'uso, il basso costo, le dimensioni contenute. Le audiocassette si sono diffuse molto velocemente ad iniziare dal 1963, anno in cui sono state presentate dalla Philips al Berlin Radio Show. Ma la loro consacrazione definitiva è avvenuta dopo il 1979, anno del lancio del Walkman Sony, oggetto di culto di una intera generazione di giovani e antesignano dell'attuale iPod.
Prezzo di listino di questo registratore nel 1968-70: Lire 50.000.