Compressore a V

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Carcassa cava in acciaio ricavata in corpo unico per fusione , a forma prevalentemente cilindrica,dalla cui parte centrale sporgono due corpi con la superficie superiore piatta e forata per il fissaggio sotto la cassa di una elettomotrice.Un'estremità ha ,in continuità con il corpo centrale , un altro corpo cilindrico a diametro più ridotto dalla cui parte superiore fuoriescono, a forma di V ,due cilindri con la superficie esterna alettata.All'interno della carcassa è alloggiato un motore elettrico il cui albero terminale si trova nel restringimento cilindrico.Su tale albero è calettata una manovella con contrappeso opposto ed al cui bottone sono incernierate due bielle che con il relativo pistone scorrono dentro i cilindri alettati,aspirando e pompando aria.Dalla base della V partono i raccordi tubolari che inviano l'aria in appositi serbatoi ,che si trovano sotto la cassa del veicolo.Delle vaschetto d'olio alimentate dall'esterno permettono la lubrificazione degli organi in movimento.Dal fronte retro della carcassa escono i morsetti dei cavi per l'alimentazione elettrica del motore,proveniente direttamente dalla linea a 3000 V cc.

Questo compressore era utilizzato per generare aria compressa per tutti i servizi ausiliari,in particolare :impianto frenante,apertura porte,alzamento pantografi, combinatore esclusione resistenze ecc. Venne utilizzato fino al 1998.

Il comando di alimentazione dei compressori era azionato in cabina di guida attraverso un interruttore .Dei pressostati interrompevano automaticamente il funzionamento o lo ripristinavano in seguito a cadute di pressione per i consumi d'aria.L'aria compressa veniva accumulata in serbatoi alla pressione di 7,5 atm. e da qui smistata con tubazioni per le varie apparecchiature ,subendo delle riduzioni attraverso opportune valvole.