Carro FNM Gru tipo X0092

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Il carro gru si compone di un normale carro pianale a 2 assi ( pianale di lamiera di ferro anzicchè in legno di rovere ) su cui è fissata una gru ad azionamento manuale a mezzo di manovelle che agiscono su una serie di riduzioni ad ingranaggi.In particolare il carro è formato da due longheroni longitudinali con le due traverse di testata su cui sono fissati i respingenti ed il gancio di trazione con tenditore.Sulla traversa è anche fissata una particolare pinza a tenaglia con tenditore che blocca alla rotaia il carro durante la fase di sollevamento da parte della gru.L'appoggio sulle boccole avviene con l'interposizione di una molla a balestra.La boccola è di tipo FNM n°2.Le ruote sono a razze.
La gru è composta da un basamento formato da grosse travi metalliche sulla cui parte posteriore poggia un cassone metallico che funge da contrappeso.Il basamento può slittare sul pianale per mezzo di un ingranaggio accoppiato ad una cremagliera.Al centro del basamento si erge un'incastellatura con un cilindro superiore su cui si avvolge la catena di sollevamento la cui estremità passa da una carrucola in testa al braccio della gru e termina con il gancio a cui viene applicato il carico; all'incastellatura sono applicate una serie di ruote dentate azionate da manovella che consentono il movimento del braccio della gru ed l'azionamento della catena di sollevamento.

 

Veniva utilizzata per il carico e lo scarico di merci particolarmente pesanti presso i piani caricatori delle stazioni.Serviva anche di supporto per i lavori in linea per particolari apparecchiature pesanti, in particolar modo agli inizi del 900 quando ancora i mezzi stradali non esistevano o non erano particolarmente usati.Talvolta era anche usato per sollevare mezzi ferroviari in caso di anormalità.

Il trasferimento del carro sul posto di impiego non poteva superare la velocità di 50 Km/h. Il carro aveva la gru abbassata e rivolta verso un carro pianale in maniera che il braccio non sporgesse nel vuoto. Tale carro veniva chiamato ” carro scudo ” e solo su questo era montato un freno a ceppi a manovra manuale .Una volta sul posto.individuata la più opportuna posizione di lavoro si provvedeva prioramente ad ancorare alla rotaia le pinze a tenaglia di entrambe le testate

 

La targhetta sul longherone è delle Officine di Costamasnaga che avevano offerto al Museo-Ferrovie Nord un piccolo intervento di messa in ordine e verniciatura prima dell'esposizione,mentre sono scomparse le scritte relative alle Ferrovie Nord