Oggi 2 Novembre è’ stata presentata MIVA, la Rete dei Musei Industriali del Varesotto. La cerimonia si è tenuta a Busto Arsizio al Museo del Tessile alla presenza di varie autorità.

I soci fondatori della Rete sono otto e fra questi anche il Museo delle Industrie e del Lavoro del Saronnese; gli altri sono:
Museo del Tessile di Busto Arsizio,
Parco e museo del Volo di Volandia,
Museo Agusta di Cascina Costa,
Museo della Motocicletta Frera,
Museo Fisogni della Stazione di Servizio,
Museo della Pipa di Brebbia,
Museo Flaminio Bertoni.

L’obiettivo della Rete è quello di valorizzare i musei industriali della provincia di Varese e di sfruttare sinergie per iniziative comuni atte anche a conservare e trasmettere alle nuove generazioni le memorie di un territorio caratterizzato da una grande tradizione del lavoro e dell’industria. I musei partecipanti alla Rete MIVA rappresentano “spazi dedicati al sapere e al saper fare”.

«Uno degli elementi storici che caratterizzano il territorio della provincia di Varese è lo sviluppo dell’industria manifatturiera, che ha influenzato la trasformazione del paesaggio, della società, dell’economia e della cultura, e ha costruito la comunità», ha osservato Emanuele Antonelli, sindaco di Busto Arsizio e presidente della provincia di Varese. «Quelle stesse comunità, riconoscendo nella tradizione industriale uno dei tratti fondamentali della propria identità, hanno dato origine ai musei dell’industria e del lavoro oggi chiamati non solo a testimoniare un glorioso passato, ma anche a esser luoghi di innovazione e formazione al servizio delle nuove generazioni».

Da parte sua Roberto Grassi, Presidente dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese (UNIVA) ha aggiunto:
“Soprattutto in un territorio, come quello del Varesotto, la cui storia e il cui presente, con tutte le sue dinamiche di sviluppo, sono così intrinsecamente legati all’industria, i musei industriali e aziendali sono importanti non perché raccontano semplicemente una storia, ma perché rappresentano la chiave di lettura di ciò che siamo come comunità. Pensiamo a cosa si cela dietro a ogni prodotto o macchinario messo in mostra: sogni, fatica, dedizione, passione, riscatto, delusioni, successi, studio e sacrificio».

Da tutti è stato sottolineato come l’accordo assume una portata ancora maggiore alla luce dell’attuale crisi creata dalla pandemia e della grande voglia di ripresa.