FIMI e Domenico Mastini
L’innovazione in FIMI-Phonola – Il caso di un inventore eclettico e geniale: Domenico Mastini
La FIMI – fondata nel 1929 – iniziò la sua attività producendo materiali isolanti (FIMI significa appunto Fabbrica Italiana Materiali Isolanti) ma già agli inizi degli anni ‘30 passò a progettare e produrre apparecchi radio. Erano commercializzati con il marchio Phonola. Oggi la FIMI è ancora in attività e opera nel settore dei sistemi medicali esportando i suoi prodotti in tutto il mondo.
L’innovazione tecnologica è stata una caratteristica costante nella storia della FIMI. Un esempio eloquente è quello di un eclettico e geniale inventore, Domenico Mastini, che iniziò a collaborare con la FIMI Phonola nel 1937.
Domenico Mastini nella sua vita registrò vari brevetti internazionali. Fa parte della grande famiglia degli «inventori sfortunati perché troppo in anticipo coi tempi»; molte delle sue invenzioni furono trasformate in prodotti commerciali da altri, diversi anni dopo.
Fu nel 1937 che Domenico Mastini presentò alla FIMI Phonola l’idea di un apparecchio radio a gettone che chiamò Radiomoneta e che la FIMI commercializzò come modello 670M dove la M stava proprio per Mastini.
La radio aveva una gettoniera che era collegata all’alimentazione; un meccanismo faceva sì che la radio rimanesse in funzione per un tempo proporzionale al quantitativo di soldi inseriti.
Nel 1939 il sistema fu brevettato negli Stati Uniti.
L’apparecchio veniva usato nei bar oppure noleggiato per la casa.
Nella radio usata nei bar la radio restava in funzione per un limitato periodo di tempo e richiedeva altra moneta per la continuazione dell’ascolto. Fu in un certo senso un’anteprima del jukebox, che in Italia sarebbe arrivato agli inizi degli anni ’50 e che nei bar consentiva ai giovani di ascoltare una canzone con una moneta di 50 lire e tre canzoni con una moneta da 100 lire.
Nell’apparecchio «Radiomoneta» usato a casa l’intervallo di tempo di funzionamento era più lungo: l’utilizzatore periodicamente portava la cassettina con le monete al noleggiatore che la svuotava e riattivava il dispositivo per un nuovo ciclo.
Mastini rimase famoso anche per un’altra importante invenzione, il «radiotelefono automatico mobile», presentato nel 1935 alla Mostra Nazionale delle Invenzioni di Torino.
Attraverso il sistema di Mastini era possibile telefonare da un veicolo a ogni apparecchio della rete telefonica urbana automatica ubicato fino a distanze di qualche decina di chilometri. Perché il tutto potesse funzionare era necessario però installare sul territorio nazionale una serie di ripetitori radio, disposti sulle alture.
Nel 1940 I giornali già ipotizzavano futuristici scenari di un telefono portatile e mostravano “due ragazze a spasso per Roma con il nuovissimo telefono ideato da Domenico Mastini”
Ma i tempi non erano maturi anche perché si avvicinavano gli anni della guerra.
Si anticipava in ogni caso di quasi trent’anni l’invenzione di quello che sarebbe stato il telefono cellulare, poi realizzato nel 1973 da Martin Cooper della Motorola.
Nel 1943 Mastini cedette la licenza ad alcune grandi aziende tedesche.
Anche AT&T e altre due compagnie statunitensi utilizzarono in parte l’invenzione di Mastini.
L’inventore italiano intentò una causa civile contro loro per violazione di brevetto, ma perse la causa nella sentenza di appello del 1966 perché, secondo il giudice, il sistema di Mastini era automatico mentre quello della AT&T era manuale e funzionava solo mediante operatore.
In un romanzo pubblicato proprio l’anno scorso dalla Mondadori, «L’uranio di Mussolini» di Franco Forte e Vincenzo Vizzini, si ricorda ancora il telefono di Mastini. E’ un giallo storico ambientato nel 1934 e in un passaggio un personaggio si rivolge all’interlocutore che aveva difficoltà a collegarsi telefonicamente attraverso il centralino, dicendogli: «Ti sarebbe servito il telefono mobile di Domenico Mastini; con quello puoi telefonare dove vuoi spostandoti in macchina e senza passare dal centralino…… Si tratta di un’invenzione straordinaria che rivoluzionerà il mondo…..»