De Angeli Frua

Ernesto De Angeli e Giuseppe Frua

Dal 1904 operava a Saronno una stamperia di tessuti, la Stamperia Romeo Zerbi; nel 1911 – a causa di una gravosa situazione finanziaria – l’azienda fu ceduta alla “Società Italiana Ernesto De Angeli per l’industria dei tessuti stampati” con sede a Milano.
Lo stabilimento di Saronno rimarrà nella De Angeli poi diventata Società De Angeli Frua fino al 1968 quando – dopo anni di crisi – tutto il gruppo passò al Cotonificio Cantoni. Nel 1987 dopo poco meno di 20 anni anche il Cotonificio Cantoni fu costretto a chiudere l’attività e vendere i suoi asset alla famiglia Inghirami di Arezzo. Dopo vari ridimensionamenti delle attività lo stabilimento di Saronno fu definitivamente chiuso il 28 Luglio 2000.
Ernesto De Angeli e Giuseppe Frua furono due importanti personaggi della storia economica italiana, legati da un rapporto di reciproca stima e forte amicizia.

Ernesto De Angeli (1849-1907) dovette interrompere gli studi d’Ingegneria per la morte del padre e trovò lavoro a Milano nel Gruppo di Eugenio Cantoni, uno dei più innovativi cotonieri italiani .
Il Cotonificio Cantoni era stato fondato da Camillo Borgomanero e Costanzo Cantoni nel 1828 con sede a Legnano.

Ernesto De Angeli si occupò fra l’altro della contabilità di una piccola tintoria che il Cantoni aveva acquistato nel 1872 nel quartiere della Maddalena a Milano. La stamperia / tintoria della Maddalena produceva fazzoletti stampati a mano. Ernesto De Angeli si appassionò al settore ed elaborò un progetto di ristrutturazione della piccola tintoria-stamperia che riscosse l’attenzione di Cantoni. Fu lo stesso Cantoni che gli finanziò un soggiorno di studio e di praticantato in Germania, Francia e Gran Bretagna e al ritorno lo nominò Direttore della stamperia della Maddalena. Il sostegno di Cantoni andò ben oltre: lo spinse a formare una nuova società garantendogli il finanziamento suo e di altri imprenditori. Nacque così nel 1878 la «Società in accomandita semplice per la stamperia e la colorazione dei tessuti E. De Angeli e C.» che acquisì la stamperia della Maddalena.

Agli inizi del ‘900 la De Angeli acquisì il nome di «Società Italiana per l’industria dei tessuti stampati De Angeli-Frua» e a gestire l’azienda fu soprattutto Giuseppe Frua.

Giuseppe Frua nato a Milano era di 6 anni più giovane di Ernesto De Angeli.
Dopo gli studi commerciali, il padre lo aveva incoraggiato a fare un’esperienza di lavoro presso alcune industrie tessili tedesche. Giuseppe Frua intuì le potenzialità del mercato tessile italiano e – rientrato in Italia – a 20 anni s’ impiegò nel 1875 in un’azienda di Eugenio Cantoni. Fu proprio presso la Cantoni che Giuseppe Frua fece l’incontro che segnerà la sua vita, quello con Ernesto De Angeli.

Il legame con Ernesto De Angeli divenne ancor più stretto; Giuseppe Frua infatti sposò la sorella di Ernesto, Anna.
Il loro sodalizio durò trenta anni fino alla morte di Ernesto De Angeli avvenuta nel 1907 che – non avendo figli, dispose nel suo testamento che il primogenito dell’amico Giuseppe Frua ossia Carlo potesse aggiungere al proprio cognome Frua quello di De Angeli.

Ernesto De Angeli e Giuseppe Frua avevano caratteri molto diversi.
Ernesto De Angeli fu «una personalità contraddistinta da vasti e molteplici interessi» . Senatore dal 1895, fu nei Consigli di Amministrazione di varie società e Presidente di alcune di esse; fu anche comproprietario del Corriere della Sera insieme ai Crespi e ai Pirelli.

Cristina Frua De Angeli , la pronipote di Giuseppe Frua, lo descrive così: «un bell’uomo d’estate e d’inverno, sofisticato, elegante, una gardenia all’occhiello, a passeggio per Roma coi guanti, la canna, il cappello, che faceva politica di professione e per amore dell’arte amava le donne.»

Al contrario Giuseppe Frua – racconta sempre Cristina De Angeli Frua – «d’inverno e d’estate sgobbava, non sapeva di feste, piccoletto ma tosto, affondato in un vecchio pastrano, tutto azienda e famiglia… Alla fine di ogni discorso, in buon milanese, rivolgendosi alle sue amate maestranze, concludeva così: «Mi sunt el perno»».

Oltre al comune interesse in campo imprenditoriale e a una comune attenzione al welfare aziendale, Ernesto De Angeli e Giuseppe Frua furono accumunati dall’interesse e l’amore per l’arte.
Questa passione fu trasferita anche ai discendenti di Giuseppe Frua.

Carlo Frua De Angeli, il figlio primogenito di Giuseppe Frua, oltre che grande imprenditore fu colto mecenate, amico di vari artisti fra cui Picasso e raccolse negli anni quella che è riconosciuta da tutti gli esperti come la più importante collezione d’arte europea del Novecento.

Giuseppe Frua De Angeli, figlio di Carlo, contribuì nella sua qualità di Presidente della Commissione per l’erigenda Galleria di Arte Moderna di Milano, a promuovere la più grande collezione di opere ottocentesche della città.

Giuseppe Frua fu un imprenditore illuminato.

Il perno della sua strategia fu l’integrazione verticale («dal filato al tessuto stampato») e Giuseppe Frua ritenne necessario assicurarsi la tessitura di cotone. Fondò lui stesso una società a Legnano insieme alla famiglia Banfi (Società anonima Frua & Banfi) che si dotò di telai Jacquard e in seguito anche di un moderno impianto di filatura per poi nel 1907 confluire nella De Angeli-Frua. Furono acquisiti anche altre aziende ad Agliè e a Omegna e – dopo la morte di Ernesto De Angeli nel 1907 – due cotonifici uno a Ponte Nossa, Bergamo e l’atro in provincia di Brescia. Infine fu nel 1911 che la De Angeli-Frua acquisì la Stamperia di Tessuti Romeo Zerbi a Saronno.

Nei primi anni ‘20 la società contava tre stabilimenti di filatura, cinque fabbriche di tessitura e tre stamperie. La forza lavoro raggiungeva 12.000 addetti,
A Saronno Giuseppe Frua costruì anche quello che sarebbe stato chiamato il «villaggio De Angeli-Frua».
Il villaggio fu iniziato nel 1921 e comprendeva otto palazzine a due piani disposti all’interno di un’area recintata .
Vicino all’ingresso del villaggio c’era una scultura im bronzo raffigurante un nucleo familiare («un tessitore che solleva in alto e bacia il bambino che gli porge la moglie»; il gruppo scultoreo era opera di Egidio Boninsegna (1869-1929).

Giuseppe Frua morì a Milano il 22 Luglio 1937 a 82 anni.
Alla guida della società subentrò il figlio Carlo Frua De Angeli che era entrato in azienda nel 1902 a soli 17 anni; un anno prima aveva sposato Amalia Breda, figlia di Ernesto Breda (1852-1918), fondatore della Breda.