La proprietà della Gianetti Ruote di Ceriano Laghetto ha annunciato il 3 Luglio la chiusura dello stabilimento aprendo una procedura di licenziamento collettivo per 152 persne. Riportiamo l’appello che il Direttore del MILS, prof. Giuseppe Nigro, ha inviato agli enti locali e alle istituzioni:

“Profondamente legati alla storia della città, i saronnesi hanno sempre tributato agli esponenti della famiglia Gianetti molti riconoscimenti per la loro generosità. Benefattori autentici, consideravano i lavoratori parte della loro famiglia e da essi erano rispettati e tenuti in grande considerazione.
Se dovesse chiudere lo stabilimento Gianetti che ha oggi sede a Ceriano Laghetto, saremmo alla definitiva scomparsa delle fabbriche saronnesi nate alla fine dell’Ottocento. L’azienda nata grazie all’iniziativa imprenditoriale di Giuseppe e Gaetano Gianetti che trasformarono un negozio di ferramenta in uno stabilimento di Costruzioni meccaniche, seppe affermarsi sul mercato nazionale e internazionale per la capcità di assecondare e fornire al mercato della nascente industria automobilistica cerchioni di qualità.
Gl industriali Gianetti avevano maturato fin dalla Grande Guerra notevoli competenze nel campo della lavorazione dei metalli, la loro macchina saldatrice a “sistema speciale elettrico” consentiva di ottenere saldature senza alterare la resistenza dei metalli. Fu questa competenza tecnica, frutto dell’intelligenza creativa del lavoro saronnese che consentì l’affermazione internazionale.
Una fabbrica che viene meno non è soltanto la perdita di posti di lavoro, ma l’estinzione di una cultura tecnico- scientifica. In questo senso auspico che la decisione possa essere rivista. Saronno e il suo territorio non possono più permettersi ulteriori chiusure di fabbriche. Come direttore del Museo e delle Industrie del Saronnese lancio un appello affinchè gli enti locali, le istituzioni difendano un patrimonio irrinunciabile, pena l’impoverimento di tutta la comunità locale e il venir meno di una civiltà industriale costruita in un secolo e mezzo di fatica e impegno degli abitanti del territorio”.