Oggi in tutto il mondo si celebra la Giornata mondiale della radio, istituita dalle Nazioni Unite nel 2012 dopo che l’anno precedente la Conferenza Generale dell’Unesco ne aveva riconosciuto l’importanza. La scelta del 13 febbraio è legata al fatto che la prima trasmissione radiofonica dell’Onu fu fatta proprio il 13 febbraio del 1946.
La giornata vuole sollecitare una riflessione sulla funzione sociale della radio e sul suo valore unico grazie alla sua capacità di raggiungere un pubblico molto vasto.
Ogni anno la giornata è dedicata a un tema specifico; per il 2023 l’Unesco ha scelto “Radio e Pace”, un tema quanto mai attuale in questo periodo.
In Italia le trasmissioni radio su scala nazionale nacquero alle ore 21 del 6 ottobre 1924 quando venne diffuso il primo programma radiofonico; fu introdotto con questo annuncio:
“URI, Unione Radiofonica Italiana. 1-RO: stazione di Roma. Lunghezza d’onda metri 425.
A tutti coloro che sono in ascolto il nostro saluto e il nostro buonasera. Sono le ore 21 del 6 ottobre 1924. Trasmettiamo il concerto di inaugurazione della prima stazione radiofonica italiana, per il servizio delle radio audizioni circolari; il quartetto composto da Ines Viviani Donarelli, che vi sta parlando, Alberto Magalotti, Amedeo Fortunati e Alessandro Cicognani, eseguirà Haydn dal quartetto opera 7 primo e secondo tempo”.
L’URI, Unione Radiofonica Italiana, sarebbe poi diventata EIAR (Ente italiano per le audizioni radiofoniche) e nel 1944 avrebbe cambiato il suo nome in RAI, Radio Audizioni Italiane.