Anteprima del Museo

museo delle industrie e del lavoro saronnese

Le collezioni esposte al Museo rappresentano una testimonianza della lunga storia industriale e del lavoro del Saronnese- ed evidenziano l’importanza che settori come quello dei trasporti, meccanico, tessile, alimentare ed elettronico hanno avuto nella vita del territorio in un arco temporale che va dalla seconda metà dell’800 agli anni ’60 del secolo appena passato.

Nel 1861 subito dopo l’unità d’Italia Saronno contava appena 6.000 abitanti dediti prevalentemente all’agricoltura e all’artigianato

Visitando il Museo si vuole far rivivere un mondo in piena trasformazione e testimoniare il percorso di una comunità che da borgo si trasformò in una “città delle fabbriche”. In questo racconto storia dell’industria e storia sociale si fondono.

 Al MILS gli oggetti esposti si trasformano da fredde testimonianze di un’epoca passata in strumenti di conoscenza e tasselli fra loro coordinati della cultura e identità locali; le macchine e i manufatti che s’incontrano nel percorso della visita formano un tutt’uno con i tanti uomini e donne che con il loro lavoro quelle macchine hanno usato e quei manufatti hanno prodotto, facendo sì che le industrie del Saronnese potessero competere ed emergere in alcuni casi anche al di là dei confini nazionali.
Dietro ogni prodotto, che sia un motore, una cassaforte o un apparecchio radio, s’intravedono la genialità dei loro progettisti, il coraggio e l’intelligenza degli imprenditori ma anche la fatica e al tempo stesso l’orgoglio di generazioni di lavoratori che hanno reso possibile il successo delle tante realtà industriali presenti nel territorio.

 Il MILS ha sede in antichi capannoni delle Ferrovie Nord che ospitavano l’officina per la revisione delle locomotive a vapore; la struttura si articola in uno spazio espositivo all’aperto di circa 1400 mq e uno spazio interno di circa 800 mq.

AREA ESPOSITIVA ESTERNA

L’area espositiva esterna è interamente dedicata al tema dei trasporti ferroviari rappresentati dai veicoli storici delle Ferrovie Nord, che a Saronno avevano e tuttora hanno lo snodo più importante della rete.

La ferrovia contribuì in modo determinante ad accelerare lo sviluppo industriale del territorio.

Entrando da via don Griffanti troviamo una carrozza d’epoca (1929) di 1^ e 2^ classe e un carro merci con garitta.
I due rotabili al loro interno ospitano una preziosa collezione di radio d’epoca, la Collezione Cutrupi, con oggetti che vanno dagli inizi degli anni ’20 agli anni ’60; la collezione è stata donata recentemente al MILS da un collezionista.

In una seconda area esterna sono esposti alcuni carri merci e veicoli di servizio, il primo locomotore elettrico (1928) e uno dei primi convogli bidirezionali (1929). Il parco dei rotabili si è recentemente arricchito con un’elettromotrice (modello EB 740-02 – periodo 1928-51), un automotore da manovra (DE 510-02 del 1967) e una locomotiva elettrica (modello 610-03 del 1949).

museo dell'industria e del lavoro saronnese area esterna

AREA ESPOSITIVA INTERNA

I visitatori sono accolti da una storica tettoia Liberty; era posta in origine all’ingresso della stazione di Saronno, dove faceva capo la prima tratta ferroviaria (la Milano-Saronno appunto) inaugurata il 22 Marzo 1879.

Il Museo conserva in un tipico edificio industriale con copertura a shed macchinari, prodotti e oggetti relativi a un ampio arco di tempo che va dall’industrializzazione della seconda metà dell’ ‘800 alle soglie del boom economico degli anni Sessanta. Tutto il materiale esposto proviene dalle aziende del territorio e da collezioni private.

La reception del Museo – caratterizzata da un’emblematica immagine tratta dal film “Tempi Moderni” di Chaplin – introduce gli ospiti alla visita. Sulle pareti della sala si trovano pannelli esplicativi che informano sulla nascita e sull’evoluzione dell’Associazione promotrice del Museo, sulla storia della Città e del suo sviluppo. Una grande mappa mostra l’ubicazione dei vari insediamenti industriali.

Sempre all’ingresso si trovano una stampatrice elettrica di biglietti ferroviari e un quadro di controllo del 1950 utilizzato per sincronizzare gli orologi della stazione FNM Cadorna di Milano.

STANZA DELLA MEMORIA

E’ così detta perché sulle pareti della sala si trovano i ritratti di 32 imprenditori che sono stati tra i protagonisti della storia industriale del Saronnese.

Vi è ospitata anche la Biblioteca del Museo che conserva un ricco patrimonio di libri, riviste, documenti, rapporti inerenti alla vita sociale, economica e culturale del Saronnese. Molti di questi documenti si riferiscono alle aziende che hanno operato nel territorio.

Con la sua Biblioteca il MILS vuole promuovere la ricerca storica sull’industria e il lavoro del Saronnese mettendo a disposizione di ricercatori, laureandi e studenti un’interessante collezione di documenti. Sono presenti reperti legati alla comunicazione aziendale e alla vita di fabbrica: cataloghi, depliant, carte intestate, fatture, libretti di lavoro, tessere associative, ecc.

È conservata anche una piccola collezione di brevetti d’epoca, che testimoniano l’ alto valore innovativo di alcune Aziende locali.

SALA GIANCARLO BALDO (Sala Conferenza)

Il locale è destinato ad attività di didattica e a mostre temporanee legate a tematiche strettamente connesse alla finalità del Museo. Con una superficie di oltre 60 mq, l’ambiente può ospitare cinquanta posti a sedere ed è anche a disposizione di quanti (Associazioni, Aziende e Organizzazioni) vogliono organizzare in un ambiente originale e unico le loro riunioni, conferenze e quant’altro compatibile con la normale attività museale. La sala è dotata di apparecchiature per videoproiezione e di idonea illuminazione per esposizioni.

SALA DEI TRASPORTI E DELL’INDUSTRIA MECCANICA

L’esposizione è organizzata per aree aziendali. Tra gli oggetti esposti si incontrano quelle delle Ferrovie Nord, delle Fonderie e Officine di Saronno, della Gianetti Ruote, della Parma Casseforti e dell’Isotta Fraschini.

 Particolarmente interessanti:

  • Il banco di manovra scambi Max-Judel utilizzato da fine ‘800 al 1995 nella stazione FNM Cadorna di Milano (gemello di quello della stazione di Saronno smantellato nel 2002);
  • I tanti oggetti che danno un interessante spaccato sullo sviluppo dei trasporti ferroviari e sul lavoro dei tanti dipendenti delle Ferrovie Nord;
  • La custodia blindata della Parma Casseforti che dal 1981 per 97 anni protesse l’altare di Sant’Ambrogio a Milano;
  • alcuni motori dell’Isotta Fraschini tra cui il modello ID 38 già detentore del record mondiale su acqua per motori diesel e uno storico autocarro IFD80, legato alla battaglia di El Alamein;
  • Le stufe a carbone e a gas Warm Morning prodotte dalle Fonderie e Officine di Saronno (FOS);

Le ruote della Gianetti, da quella a disco del periodo 1950-1960 utilizzata su autocarri di media portata a una ruota a raggi del periodo 2000-2009 per motociclette di alta gamma quali i modelli Harley Davidson. Curioso poi un piccolo barile in acciaio inox per birra alla spina del periodo 1965-1973.

SALA DELL’INDUSTRIA TESSILE, DELLA TIPOGRAFIA E DI ALTRI SETTORI

Il percorso espositivo in questa sala inizia con alcuni motori dell’Isotta Fraschini e alcune testimonianze di un’altra storica azienda, la CEMSA. La sua presenza a Saronno risale al 1887 quando la “Maschinenfabrik” di Esslingen, un’azienda tedesca specializzata nella costruzione di locomotive a vapore e di materiale ferroviario, decise di avviarne la produzione anche in Italia.

In seguito l’azienda acquisita prima dall’ Ing. Nicola Romeo (1918-28) e poi dall’IRI (1929-35) e infine dalla Caproni (1936) ebbe un notevole sviluppo durante il periodo bellico grazie alla produzione di materiale militare.

Nella stessa area è oggi esposta un’ autovettura FIAT 501 del 1924 appartenente alla Famiglia Lazzaroni che ha preso il posto di un prototipo dell’auto sportiva F11 della CEMSA e  serve a ricordare il tentativo poco riuscito dell’azienda saronnese di riconversione industriale dopo il secondo conflitto mondiale.

La CEMSA esplorò il settore delle automobili con la creazione appunto dell’innovativa vettura F11 di cui però vennero prodotti solo pochi prototipi.

Nella stessa sala si dà testimonianza di altri settori particolarmente significativi per l’economia del Saronnese:

  • L’industria tessile con la De Angeli Frua, il Cotonificio Poss, la Torley & Menning;
  • L’attività nel settore alimentare (i molini Canti),
  • L’attività di una storica tipografia, quella dell’Istituto Padre Monti;
  • L’industria meccanica con la LUS, tra le più grandi realtà nel settore della produzione di penne e di atri articoli di cancelleria per l’ufficio;
  • L’industria elettronica ed elettrotecnica con la Lesa, l’Incis, la Wundercart.   

 Fra gli oggetti esposti particolarmente interessanti sono:

  • La grande macchina per la stampa a dodici colori su tessuti, utilizzata a Saronno dalla De Angeli Frua,
  • La macchina compositrice-fonditrice mono-lineare, Intertype Modello C4 (1940-60) di produzione americana e l’apparecchio fotografico per riproduzioni da studio a soffietto del periodo 1925-1935, entrambi utilizzati dalla Tipografia dell’Istituto Padre Monti;

La collezione storica (1955-2003) di apparecchi per la registrazione audio dell’ I.N.C.I.S.

SALETTA FIMI-PHONOLA

La piccola sala testimonia l’evoluzione storica dei prodotti radio-televisivi della FIMI commercializzati con il marchio Phonola.

L’azienda ha rappresentato nel territorio la punta avanzata dello sviluppo tecnologico.

Fra gli apparecchi in mostra il “televisore girevole” di cui oggi esistono pochi esemplari fra cui uno esposto anche al Museo Guggenheim  di New York e uno alla Triennale di Milano.

L’evoluzione della radio è testimoniata anche in un’area espositiva recentemente creata all’interno dei due rotabili delle Ferrovie Nord Milano situati nell’area esterna del Museo attigua all’ingresso. Qui è ospitata una collezione di apparecchi radio con più di cento esemplari (la “collezione Cutrupi”) che va dagli inizi degli anni ’20 (un esemplare di radio a galena) fino agli anni ’60. Fra questi anche la “radio a telefono”della Phonola, uno dei primi apparecchi con contenitore in bachelite e con un innovativo design realizzato dai fratelli Castiglioni e dall’architetto Caccia Dominioni.

SALA LAZZARONI

E’ l’ultima sala, interamente dedicata alla storia industriale della Lazzaroni. Sono esposti macchinari per la fabbricazione di biscotti, degli storici amaretti e dei wafer. Uno dei più importanti è certamente il forno a carbone per cialde che è tra i più antichi ( 1888 circa) e serviva per cuocere la pastella di cialde per i biscotti wafer.

Alcune attrezzature di produzione sono di fabbricazione inglese e sono le prime utilizzate in Italia.
Al centro della sala si trova la Stampatrice per biscotti del periodo 1902-20; questa macchina di grandi dimensioni era denominata anche ” combinata ” perché realizzava più funzioni: laminazione, pulizia e soprattutto la stampa dei biscotti per l’avvio al forno di cottura.

Interessante anche l’esposizione, in una serie di storiche vetrine, delle scatole per biscotti in latta e in cartone con sopra riportate rappresentazioni grafiche che fanno ormai parte della storia del design industriale italiano.